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Mèndola, Rosolino.

Pittore italiano. Dopo il conseguimento del diploma artistico a Palermo e della laurea in Architettura, ha affiancato la sua ricerca artistica all'insegnamento della Storia dell'arte. Vive e lavora a Milano dal 1987. Conosciuto a livello nazionale e internazionale, ha esposto le sue creazioni in decine di mostre e gallerie a Cefalù, Milano, Roma, Vienna, Berlino. Pittoricamente la sua produzione si qualifica come "terre su tela", dato l'originale ed esclusivo impiego di materiali grezzi, primitivi quali terricci, argille e sabbie fatti arrivare meticolosamente dalla Sicilia, terra d'origine. In un percorso lucido e sorvegliato l'artista traspone su tela, o meglio vi modella come un antico vasaio, suggestioni e incanti figurativi che ricordano gli stilemi della tribù, i primordiali segni lasciati dall'uomo sulla pietra, riproducendo la forza degli elementi. L'attenzione alla grande madre terra guida la mano del pittore verso paradisi cromatici di accesa sensualità che investigano le infinite sfumature del marrone, dal rossiccio al verde a seconda dei minerali dominanti nelle terre impiegate con sapiente senso combinatorio. La ricerca di M. si scopre idealmente figlia dei collages di Braque e Picasso d'inizio secolo, dei décollages di Rotella, della lezione dei graffisti americani, dei disegni automatici su sabbia di Masson. Le sue "terre su tela" rispolverano una pittura tattile, che attinge al repertorio dimenticato delle epigrafi rupestri e della tradizione vascolare abbinandoli al recupero di materiali poveri, ma dalle grandi potenzialità espressive (n. Alinusa, Palermo 1949).